La grande speranza
Ci sono 38 gradi e la sete è tanta; sei sfinito, deluso, impaurito, davanti a te ci sono tanti miraggi: belle barche al molo, bibite fresche, aria condizionata.
La gente intorno a te, siede ai tavoli e ti guarda senza vederti, hai i vestiti rotti, sei sporco....sei un profugo.
Sei fuggito dal tuo paese in cerca di speranza, di nuova vita, credevi che fosse più facile, credevi che la gente ti aiutasse e invece no. Invece nessuno ti guarda, nessuno ti rivolge la parola, nessuno ti aiuta se non un altro come te....e aspetti.
Ma cosa aspetti? L'ho visto con i miei occhi cosa aspetti, ho visto cosa ti tiene sotto quell'albero, seminascosto e deciso.
Eccolo!! E' arrivato il momento.
E' lì, fermo, immobile, agli ordini di un semaforo rosso che non gli consente di proseguire.
Il T.I.R aspetta.
E allora tu esci dal tuo nascondiglio, cominci a correre per strada, fra le macchine, dritto verso il portellone posteriore, per aprirlo, per entrare dentro e sperare di sopravvivere al lungo viaggio; speri di arrivare in Italia, e poi in Germania, quella che stai facendo è una corsa piena di paura e disperazione e devi vincere.....devi combattere contro il tempo, devi arrivare prima che la luce diventi verde, perchè quello è l'ultimo semaforo, l'ultima occasione per sperare ancora.
La gente che adesso ti vede è contro di te, suona il clacson, urla al camionista, lo vuole avvertire che tu stai correndo, che tu stai sperando.....e la luce diventa verde.
Il tuo miraggio si muove e lascia dietro di se una nuvola nera, come a far svanire il tuo sogno, quasi a dirti che anche stavolta è andata male, che devi tornare a nasconderti, che devi tornare nell'ombra.
Il sole picchia, la polizia picchia, la fame picchia lo stomaco, ma tu aspetti, di nuovo, e speri......speri.

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